mercoledì 26 gennaio 2011

Pedala e produci elettricità

Anche il sociale si converte al green. Succede a Detroit, dove i ricoveri per i senza tetto si arricchiscono di una vera e propria palestra verde, con in dotazione diecicyclette in grado di convertire l’energia prodotta dalla pedalata in elettricità da immettere nella rete pubblica.
Nello specifico l’iniziativa promossa dalla Cass Community Social Services, organizzazione no profit di Detroit, si stima possa produrre, nell’arco di un anno, l’energia sufficiente ad illuminare ben 36 case per la durata di un mese, oppure tre case per 365 giorni, con appena quattro lezioni/sessioni di cyclette al giorno di 10 persone ognuna. Quello di Detroit diventerà così, a tutti gli effetti, il primo eco-ricovero a risparmio energetico.

domenica 16 gennaio 2011

venerdì 14 gennaio 2011

L’erba sul tetto

Più verde, meno consumi e più benessere: questo è il bilancio positivo dei tetti verdi, sempre più diffusi anche nel nostro paese. Un piccolo esempio di facile realizzazione.

In Germania, durante gli ultimi 10 anni, il 10% dei nuovi tetti sono verdi, grazie a un sistema a punti che concede una riduzione della tassa ambientale ai progetti con tetti verdi. A Berlino, ad esempio, la città prende a suo carico il 60% delle spese legate ai tetti ed all’impianto di trattamento delle acque pluviali.
In Giappone, la città di Tokyo esige che ogni costruzione con una superficie superiore a 600 m2 presenti una copertura verde di almeno il 20%.
A Singapore, al 40° piano dell’hotel svizzero Stamford si coltivano ortaggi e allevano pesci. E sempre nella penisola asiatica, pomodori ed erbette crescono indisturbati sul tetto del General Hospital.
In Colombia, Tailandia e Russia, tetti e balconi ospitano frutta e ortaggi.


L’Environmental program delle Nazioni Unite stima che se a Pechino il 70% dei tetti venisse ricoperto di vegetazione, i livelli di anidride carbonica si ridurrebbero dell’80%. Anche in Italia, sebbene in ritardo rispetto agli altri Paesi europei, sta crescendo l’interesse verso i tetti verdi. Sono ormai numerosi i Comuni i cui regolamenti edilizi incentivano l’uso del verde pensile.
Secondo l’Associazione italiana verde pensile (Aivep), che ha dato vita al primo osservatorio nazionale, ad essere all’avanguardia è Bolzano, la prima città a favorire l’uso delle eco-coperture attraverso l’adozione, nel proprio regolamento edilizio, dell’indice Rie (Riduzione impatto edilizio), che dal 2004 impone l’uso di soluzioni in grado di favorire la permeabilità dei suoli per ottenere il permesso di costruire.


A livello regionale è l’Emilia Romagna la regione che conta più presenze: Reggio Emilia, Rimini e Faenza hanno inserito il verde pensile fra le soluzioni che consentono, nei primi due casi, di accedere a incentivi volumetrici ed economici e, nel caso di Faenza, di utilizzarlo nell’ambito della cosiddetta «fascia di tutela a verde» e nei nuovi edifici industriali.
Tra i capoluoghi di Regione sono da segnalare: Milano, la cui giunta ha inserito il verde pensile fra gli aggiornamenti al Regolamento edilizio spingendone l’uso, laddove possibile, su tutte le coperture piane; Torino, dove per gli interventi edilizi che comportino variazioni volumetriche nei quali non sia possibile destinare a verde il 20% dei terreni, è obbligatorio adottare facciate o coperture verdi; infine a Venezia, le coperture vegetali sono fra i requisiti che danno diritto alla riduzione degli oneri di urbanizzazione....






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